Eche che?
Sistemata in un vasetto sul balcone o sul davanzale, oppure in un cesto appeso, in posizione soleggiata, produce fiori in estate, ma è decorativa anche senza fiori, può stare all'aperto nei climi mediterranei, sopporta periodi di siccità, non richiede quasi nessuna cura, come si chiama questa pianta ideale? Echeveria. Nome davvero strano dovuto al botanico messicano Atanasio Echeverrìa, e ciò fa capire che le sue origini sono proprio in Messico. Però questa succulenta si è adattata benissimo anche qui da noi.
Ha la forma di rosetta carnosa molto accattivante, ne esistono tantissime varietà con le foglie a colori diversi, dal grigio azzurro, al violetto, al verde intenso, fino ad un bel rosso brillante.
Se decidete di dedicarvi a questa pianta potete farlo anche disponendo di poco spazio e di poco tempo, con grandi soddisfazioni.
Di solito le dimensioni non superano i 5-6 cm, ma ve ne sono anche di più piccole. Ponendole in un vasetto ridotto manterranno proporzioni minime e potrete tenerle su un davanzale di finestra.
Se invece avete la fortuna di abitare da Firenze in giù potrete crearvi un giardino di succulente in cui le Echeveria la faranno da padrone, alternandole di vari colori e dimensioni, e lasciandole crescere a volontà, anche se raramente superano i 10 cm di diametro. Anche la forma a rosetta assume diversi aspetti, alcune sono più aperte, altre più chiuse quasi a bocciolo, a volte crescono singolarmente a volte si propagano in un tappetino, possono essere ricoperte da peluria o glabre. Insomma ce n'è per tutti i gusti.
Nelle foto vi presento alcune mie echeverie, alcune acquistate altre fornitemi da amici sotto forma di getto. Se vi piace l'idea potrete metterne insieme di forme e colori diversi, in una larga ciotola, che avrà lo stesso impatto visivo di una ciotola fiorita.
A volte fioriscono proprio, e i fiori possono essere anche molto belli, come nell'esemplare che ho fotografato.
Ho trovato in vendita alcune specie con fiori rossi e screziati.
L'Echeveria tende a svilupparsi ingrandendo il centro della rosetta, mentre le foglie più esterne si seccano e cadono. Alla lunga si forma uno stelo lungo con la rosetta in cima, non proprio bellissimo da vedere. Che fare? Non buttatela assolutamente! Tagliate il fusto, accorciatelo e lasciate asciugare un po' la ferita, quindi trapiantatelo di nuovo in modo che la rosetta sfiori il terreno.
Di solito attecchisce con grande facilità. A me succede che le foglie staccate lasciate in terra, radichino e producano una piantina ex novo. Potete provare a fare talee da una foglia in questo modo, senza neppure interrarla, solo quando vedrete le radici potrete procedere a trapiantarla (bagnando poco!).
Di solito dopo la fioritura la pianta cessa di crescere ed è necessario rinnovarla, per talea, oppure prelevando le nuove piante che si producono per stoloni, ovvero, se siete dotati di grande pazienza e volontà per seme. Ma questo è un altro discorso.
Echeveria "Curlylocks" |
Echeveria Gibbiflora |
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