Errori fatali (per le orchidee). Parte 1°

Dendrobium nobile.

C'era una volta una bellissima orchidea, non la solita Phalenopsis, e neppure un facile terricolo Cymbidium, ma un insolito Dendrobium. Mi fu regalata l'anno scorso per qualche ricorrenza, e volevo godermela il più possibile. Purtroppo però ho un pollice piuttosto nero per le orchidee, a complicare le cose il D. è una specie con diverse tipologie e caratteristiche colturali differenti (vedere nel link).

Dendrobium moribondo
Appurato che questa mia era del tipo sempreverde, in inverno va tenuta al riparo, in casa, lontana da fonti di calore, ma alla luce, e quindi dove? Purtroppo la posizione quasi obbligata in casa mia era troppo vicino al termosifone, di conseguenza si è asciugata, le foglie hanno iniziato a cadere, le successive innaffiature fatte in modo isterico per tentare di salvarla, hanno peggiorato drasticamente la situazione. Fino a ridurla moribonda come nella foto qui a sinistra.
Se però notate alcuni rametti presentano ancora delle foglioline verdi. E' una caratteristica di questa specie, produrre rametti laterali detti keiki, che si possono staccare e reimpiantare per ottenere nuove piante.

Dendrobium in cura
In realtà quello che ho fatto è stato trapiantare un intero rametto con i relativi keiki (gettando la parte basale più secca) in un vasetto, con un substrato appositamente acquistato adatto alle orchidee, che non è terriccio, ma un tipo di torba bionda contenente fibra di Osmunda (una specie di felce). L'operazione è stata fatta in primavera. Dal mese successivo al trapianto ho anche somministrato un po' di concime specifico, di tipo liquido seguendo le istruzioni sull'etichetta. 

Ho mantenuto umido il tutto, posizionando il vaso in un portavaso sul cui fondo ho sistemato uno strato di argilla espansa che deve rimanere bagnata ma non zuppa di acqua stagnante. 

Fa bene alla piantina, se vi ricordate, spruzzare con uno spruzzatore acqua demineralizzata o piovana. L'acqua di rubinetto non è indicata per irrigare le orchidee, se non avete quella piovana, ho letto da qualche parte che si può ovviare mettendo un cucchiaio di aceto ogni 5 litri di acqua per renderla meno calcarea. 

Sta di fatto, che durante l'estate, sistemato in una zona ombrosa, il Dendrobium si è apparentemente ripreso, come da foto sottostante.  Ora lo ho ritirato in casa.  Mi impensieriscono un po' alcuni puntini neri comparsi su una foglia; guardati con la lente non sembrano insetti, e sono incerta se trattare con insetticida o lasciare così. Anzi se qualche esperto di orchidee mi può dare un consiglio gliene sarei grata.

Dendrobium risanato (quasi).

Cosa ho imparato da questa esperienza, che per inciso considero un grande successo? Evitare questi errori fatali:
  1. Innanzitutto non sistemare le orchidee in zone troppo secche e calde (come sopra un calorifero!), se non potete farne a meno, mantenete un substrato di argilla espansa umida nel sottovaso e spruzzate acqua NON calcarea sulle foglie, quanto spesso dipende dall'umidità ambientale.
  2. Non innaffiare spessissimo, neanche in casa, al massimo una volta alla settimana, ed evitare con cura che rimanga acqua nel sottovaso.
  3. Durante il periodo di riposo, solitamente in inverno, non concimate molto la pianta, fatelo preferibilmente in primavera e autunno, con i prodotti appositi, che contengono sostanze bilanciate, troppo nutrimento non giova alle orchidee.
  4. Ricordate che la luce è molto importante per le orchidee, ma non il sole diretto.

Temperature medie, umidità costante ma non esagerata, luce e buona fortuna! Anche se la strada per la rifioritura è ancora lunga e piena di insidie.



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