Riproduzione rose per seme e ibridazione.
Esiste inoltre l'impollinazione anemofila, in questo caso il polline vola di fiore in fiore trasportato dal vento. All'impollinazione segue la formazione del frutto, nel caso della rosa questo si chiama cinorroide, una capsula al cui interno si trovano i semi.
Per arrivare al dunque, i semi della rosa si devono estrarre dal cinorroide quando questo è maturo (di solito diventa di colore rosso) e poi piantarli come si fa con tutti gli altri semi. Ma che tipo di rosa avrebbe origine da questi semi? Non si sa! Api e vento, se in giardino vi sono rosai multicolori e differenti, creeranno un vero mix di caratteristiche genetiche diverse, che incrociandosi daranno luogo a una vasta gamma di semi ognuno in grado di produrre una pianta che abbia le caratteristiche sia "paterne" che "materne", ma se le piante padri e madri sono tante: gialle, rosse, alte, basse, a cespuglio, rampicanti..capirete che le possibilità sono numerosissime. E di solito vincono i caratteri dominanti, cioè quelli più primitivi, per cui il rischio è di avere molti esemplari con pochi petali, un colore uniforme, insomma tante rose simili alle "canine". La lunga tediosa premessa serve a far capire che per ottenere una rosa con caratteristiche ben definite bisogna "ibridarla". Ho già parlato di ibridazione in un post precedente, e chi vuole può andare a ripassare la mia banale lezioncina.. ;)
Supponiamo di avere una bella rosa rossa dalla corolla piena di petali, ed un'altra color pesca, con minor numero di petali, ma molto profumata. Sarebbe bello ibridarle ed ottenere una pianta che produca un bel fiore pieno, profumato e magari rosa screziato di rosso. Come fare?
Si può. Ma dovete avere pazienza e tanto tempo a disposizione, non tanto per le operazioni iniziali, piuttosto semplici che vi esporrò, ma per l'attesa di anni necessari per vedere qualche risultato.
- Scegliamo un fiore ancora chiuso (A), su cui effettuare l'impollinazione, e togliamogli tutti i petali, con delicatezza, perché deve rimanere intatto sulla pianta.
- Togliamogli con una pinzetta anche tutti gli stami, che sono quelli più esterni e più lunghi. E lasciamo solo il gineceo nudo cioè i pistilli al centro. (Per evitare l'autoimpollinazione)
- Prendiamo la rosa (B) da cui ottenere il polline (questa possiamo anche staccarla dalla pianta), anche ad essa togliamo i petali, per poter lavorare meglio, e con l'aiuto di un pennello preleviamo il polline dagli stami e depositiamolo sui pistilli, nudi, del fiore A
Quindi copriamo il fiore A ormai ridotto solo al gineceo, con un sacchetto di plastica, legato alla base, per evitare che insetti o vento inseriscano polline estraneo sui suoi pistilli.
Dopo un certo tempo, se l'impollinazione è stata fatta in modo corretto, alla base del gineceo, l'ovario si ingrandirà, e da verde scuro virerà poi verso il giallo o rosso. A questo punto il sacchetto può essere rimosso e il frutto, la bacca della rosa detta cinorroide, quando sarà quasi secca, in autunno, potrà essere aperta, ed i semi all'interno conservati per essere seminati in primavera.
Andranno seminati tutti, perché ognuno avrà in proporzioni variabili i caratteri genetici delle due piante madri, ma non sappiamo esattamente quali e in che proporzione. Perché la piantina fiorisca ci vorranno un paio di anni.
Se l'ibridazione è fatta a scopo amatoriale, quel che sarà sarà..anzi potrebbe essere una sorpresa comunque gradevole.
Gli ibridatori professionali, eseguono parecchie impollinazioni protette, e poi piantano tutti i semi ottenuti e solo alla fioritura delle nuove pianticelle decidono se tenerle o scartarle, in base ai risultati che vogliono ottenere. Per accelerare la fioritura innestano la piantina ibridata su un porta-innesti già grande.
Non ho da mostrare risultati ottenuti da me, purtroppo! Qualche anno fa' ho tentato, è nata una piantina (unica da vari semi), ho atteso un fiore, che avevo già deciso di chiamare ROSANDRA, bello o brutto che fosse. Purtroppo la piantina è morta prima di fiorire, e non saprò mai come sarebbe stata. Amen.
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