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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Il risveglio dal letargo.

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 "Ca' ven la pasqua quand che la voeja che la gaba la buta la feuja" . Un detto vercellese che ricordo, ma non so bene come scrivere, mi perdoneranno i piemontesi, recita che la Pasqua può venire quando vuole, ma il salice (o il pioppo) avranno già le foglie.. E quest'anno non ci avrei scommesso, fino ad una settimana fa' c'erano ancora residui di neve gelata sulle primule appena spuntate. Però sono bastati pochi giorni di tepore e di botto la natura è esplosa! Gli antichi proverbi contadini hanno sempre un fondo di verità. Il pruno selvatico del vicino che sporge i suoi rami nel mio giardino è il primo albero a fiorire quassù. Ed eccolo pronto a festeggiare la Pasqua, con i suoi rami fitti di fiorellini candidi. Negli angoli più riparati e soleggiati del giardino si aprono timidamente primule, narcisetti, muscari e giacinti. Inoltre le viole del pensiero che ho piantato quest'autunno, e resistono bene al freddo inverno, adesso sono in piena fio...

Piante difficili (Parte 1°).

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Difficile perchè? Bisogna innanzitutto chiarire il concetto di facile o difficile. Può essere facilissimo coltivare agrumi in Sicilia e molto complicato coltivare stelle alpine in terre aride.  Quindi poiché questo blog è scritto da una dilettante per amanti inesperti, e soprattutto è scritto sulla base di esperienze personali, parlerò della difficoltà di coltivare piante acidofile in un terreno carsico, piante tropicali in climi rigidi, e in generale di fiori con necessità particolari, e bisognosi di attenzioni, ovvero di piante difficili per me. Camelia japonica La Camelia Japonica  ad esempio è una mia croce-delizia.  Amo moltissimo i suoi fiori con i petali disposti armonicamente in modo concentrico, e i colori dal rosa tenero, al rosso ciclamino, e vado matta per le corolle screziate. Ma la fioritura è molto precoce, quindi nei climi ad inverno rigido e ventoso (come Trieste), potreste avere difficoltà a vedere una bella e piena fioritura, come quella ch...

Oggi potiamo le rose.

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Sia che si tratti di rose inglesi o ibridi di Tea, che siano a siepe, ad alberello, a cespuglio, è giunta l'ora delle potature. Tutte le rose per avere una forma corretta e una fioritura abbondante richiedono potature regolari. Qualcuno preferisce farlo in autunno, ma l'epoca migliore è quella precedente la ripresa vegetativa, che a seconda delle latitudini va da febbraio fino al 20 marzo, non oltre. Comunque non si deve mai potare in periodi di freddo intenso. Prepariamo gli attrezzi: forbici da giardiniere o cesoie ben affilate. Niente seghe o decespugliatori! Osserviamo bene le nostre rose e calcoliamo con un'occhiata quale forma vogliamo che assumano, e quale altezza massima dovranno (o potranno) raggiungere. Questa valutazione preliminare ad occhio dell'insieme, può darci un'indicazione generale. Passiamo quindi a valutare uno per uno i rosai. Essendo ancora spogli possiamo vedere bene i rami,dobbiamo distinguere i rami vecchi, i principali, i nuovi,...