Pulcherrima: un nome che dice tutto.
Vicino al periodo natalizio come si fa a non parlare della Stella di Natale? Erroneamente detta Poinsettia, dal nome dello scopritore, mentre dal punto di vista botanico è una Euphorbia, ma Pulcherrima, che significa bellissima. Non a torto, in quanto è la più bella tra le Euphorbie, per il suo aspetto. Ha le foglie verde scuro con forma lanceolata di cuore frastagliato, che nelle vicinanze del fiore, che è un piccolo insulso bottoncino giallo, si trasformano in brattee dal vivo colore rosso fiamma, ma anche crema, giallo o rosa.
In natura vive in Messico, e raggiunge dimensioni di un albero. Grandi quanto un albero ne ho visti alcuni esemplari nel giardino botanico di Malaga in Spagna, dove evidentemente le condizioni climatiche sono favorevoli alla crescita all'esterno in piena terra.
Per quale ragione? Per la bellezza, per la capacità di fiorire in inverno, per la forma che ricorda una stella, e per i colori natalizi. Se volete sapere la vera storia ve la propino così come l'ho letta io in questo link.
Però, proprio per la sua popolarità legata a questo periodo, se ne trovano in vendita dappertutto, dai mercatini, ai supermercati, alle bancarelle dove ne viene promossa la vendita per devolvere il ricavato alle associazioni di ricerca e cura come l'AIL. Ed infatti quest'anno me la sono procurata lì, pensando di fare una cosa positiva duratura, consapevole della poca durata della pianta.
Non so come venga effettuata la coltivazione per ottenerne tante e belle tutte in dicembre, penso in serra, forzate alla fioritura, con concimazioni e periodi di luce e temperature calcolate ad hoc.
Ho trovato questo sito dove spiegano come si coltiva a livello professionale, per farvi un idea di quanto sia complicato! Ma queste condizioni sono stressanti per la pianta, e una volta portate nei nostri appartamenti surriscaldati e magari con basso tasso di umidità, soffrono, e deperiscono velocemente. Dopo le feste finiscono nei cassonetti insieme agli abeti veri spelacchiati sacrificati al rito dell'albero di natale.
Potete mettercela tutta e seguire le indicazione di come trattarle per farle vivere più a lungo, come spiegato qui. Può darsi che ci riusciate. Un anno ci son riuscita e l'ho conservata fino all'anno successivo, e mi riuscì perfino di farle produrre qualcosa di vagamente somigliante ad una fioritura, piuttosto stentata. Per ottenerla bella occorrerebbe un clima come quello dei tropici, con temperature non inferiori a 15° ma anche non superiori ai 22 °, sopratutto con tante ore di luce quante di buio, cosa impensabile a dicembre nelle nostre latitudini. Vi dirò subito: non ne vale la pena. Ovviamente questa è la mia opinione di non esperta, ma di giardiniera dilettante e minimalista. Oltre alle difficoltà intrinseche, bisogna tenere conto della commercializzazione intensiva di questa specie di simbolo per le feste. Mi è capitato di acquistare un grande vaso, molto bello all'apparenza, per poi scoprire che in un terriccio semi finto erano stati infilati rami privi di radici di Poinsettia, destinati all'effetto momentaneo, ma dalla durata programmata di una settimana.
Non vorrei essere sembrata troppo negativa, magari se la si acquista in un vivaio serio si potrà conservarla per più tempo. Ma se lo scopo è quello di rallegrare la casa e creare lo spirito natalizio, comperatela dove volete (meglio se ci abbinate l'opera buona), e se poi vi sembra immorale il sacrificio di tante Euphorbie, al pari degli abeti, fate come me e acquistatela sintetica!
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