Non c'è rosa senza spina
Le rose sono bellissime, profumate, colorate, vere e proprie regine dei fiori. Però come recita il detto non c'è rosa senza spina, e infatti nel coglierle, potarle, trattarle, ve ne accorgerete, ma quel che il detto omette è che le rose hanno pure moltissimi petali..cadenti.
Quando le sceglierete, se dovete posizionarle in un patio, davanti ad un ingresso, pensateci bene, in particolare se sono rampicanti.
Vi sconsiglio vivamente le due specie scelte da me proprio a questo scopo.
Sono le due qui ritratte: James Galway e Pierre de Ronsard, sono entrambe stupende, dalla crescita rigogliosa e fioriture abbondanti..ma posizionate in modo sbagliato. A meno che non vi piaccia scopare ogni giorno, da metà maggio a metà giugno, la costante pioggia di petali, romantica, ma decisamente poco pratica quando forma un tappeto proprio davanti alla porta di entrata. Se però le metterete in una aiuola il problema invece sarà irrisorio, ed anzi la cascata di petali potrà diventare anche utile, a pacciamare il terreno sottostante.
Tutte, proprio tutte perdono i petali, ma alcune come molti ibridi Tea, hanno un fiore che prima si spampana, poi appassisce e infine rimane lì, anche un po' brutto da vedere. In questo caso, la "spina" consiste nel tagliare man mano i fiori appassiti, operazione necessaria se si vuole godere di una seconda fioritura.
Insomma le cure per le rose sono un lavoro che impegna quasi tutto l'anno, a parte un paio di mesi invernali.
Un altro problema è rappresentato dagli afidi, piccoli insetti verdi, di cui le coccinelle sono il naturale competitore, se li pappano, e ci aiutano a tenere le rose pulite. Se non sono sufficienti le coccinelle (purtroppo se ne vedono sempre meno) si possono eliminare semplicemente spruzzandoci dell'acqua saponata. Oppure se siete fumatori con un infuso di cicche in acqua..bleach..
Decisamente più gravi altri problemi dei rosai sono l'oidio o mal bianco, che fa comparire sulle foglie macchie biancastre e poi la foglia si accartoccia, e la ruggine una malattia fungina, che purtroppo attacca spesso alcuni tipi di rosaio. Ho già perso ben due esemplari dell'ibrido Claude Brasseur per questa malattia, che evidentemente è sensibile al fungo.
L'anno scorso ho comprato nuovamente la stessa rosa nel formato ad alberello, ma ho potuto ammirare e annusare i suoi bei fiori dalla forma piena e classica e dall'insolito colore ciclamino, solo per una stagione.
Quest'anno si è ammalata, tutte le foglie sono picchiettate di giallo, poi si accartocciano e si deformano, così anche i boccioli. I rimedi sono diversi, alcuni naturali, come quelli qui indicati a base di decotti di equiseto e di poltiglia bordolese (il vecchio verderame), che non hanno risolto il problema per ora. Anche senza senza ricorrere a pesticidi molto potenti si può comunque provare con un fungicida specifico della Bayer, che dovrebbe essere risolutivo. Vedremo!
Lo stesso discorso vale per l'Oidio, altra malattia fungina dei rosai oltre che delle viti.
Insomma le spine sono tante, è vero, ma qual è la bellezza di un successo senza un po' di sacrifici?
Claude Brasseur |
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