Velenose!

Colchico autunnale.
Crocus sativus (zafferano)
Mi assumo il difficile compito di fare una lezioncina di educazione botanica, ovvero un mini vademecum per non incorrere in antipatici incidenti, sia per noi che per i nostri amici animali. Parlerò infatti della tossicità di molte insospettabili piante, sia quelle che coltiviamo in casa o giardino, sia quelle spontanee.

Oggi è in voga abbellire i piatti con i cosiddetti fiori eduli, quindi bisogna stare attenti ed usare solo quelli che si conoscono bene, oppure comperarli nei negozi ortofrutta, dove sono controllati, un po' come i funghi. Idem dicasi delle erbe spontanee che proprio in questo periodo qualcuno ha l'abitudine di raccogliere nei campi per fare minestre e frittate.

La foto in alto del colchico è l'esempio di quanto può essere pericoloso raccogliere ed usare qualcosa di cui si ignora la pericolosità, assomiglia un po' al croco edulis da cui si estrae lo zafferano, ma ha 5 stami gialli e non 3 come quello dello zafferano, nel dubbio non raccoglietelo perché può essere letale.
Ciclamino
Parlando di fiori e petali da usare in cucina, sono da evitare assolutamente ciclamini e mughetti che hanno molte parti velenose.

Bisogna fare attenzione anche che cani e gatti non ingeriscano queste piante, cosi come i fiori, benché il loro istinto e fiuto di solito li tenga lontani da cose pericolose.

I cuccioli però più curiosi, che mettono in bocca tutto, come i bambini, sono più a rischio.

Ranunculus pratensis.

Euphorbia



Considerarando le piante spontanee, da raccogliere per cucinare salutari pranzetti l'attenzione deve essere decuplicata. Infatti in assenza del fiore, cioè quando la piantina è appena spuntata, appunto in primavera epoca di raccolta, è molto difficile distinguere un innocuo e saporito Tarassaco o Dente di leone, da una velenosa Cicuta, anche se in realtà è più simile al prezzemolo.




Passeggiando nei boschi sul finire dell'inverno è facile incontrare fiori spontanei che siamo tentati di raccogliere, come la Caltha palustris o l' Elleboro viridis, entrambi tossici, meglio lasciarli dove sono, anche perché la flora spontanea è spesso specie protetta.
Anche l'Euphorbia è tossica,  e il suo lattice di per sè non incentiva la raccolta.
Perfino l'apparentemente innocua edera è velenosa, ed è meglio non maneggiarla troppo.                                                                                                                                                                                                    
Helleborus viridis

Ma non sono solo le spontanee ad essere velenose, moltissime piante d'appartamento o coltivate in giardino hanno insospettabili e venefiche proprietà.
Basta pensare alla calla, o l'oleandro ed anche il profumato glicine.
L'elenco di specie vegetali velenose è molto lungo, e non potrei metterle tutte, quindi se volete conoscere di più potete informarvi QUI, oppure QUA.
Infine vorrei anche mettere in guardia dal "fai da te" erboristico. Molte persone credono che i rimedi a base di erbe siano meno dannosi dei farmaci tradizionali. Niente di più sbagliato.

Nel farmaco tradizionale il principio attivo è testato e dosato con attenzione, nella tisana a base di erbe invece non so esattamente cosa c'è, se la dose è scarsa o eccessiva, se ci sono contaminanti, e poi quale sarà l'effetto indesiderato (che esiste sempre).
Ad esempio l'erba di San Giovanni, o Iperico, molto utilizzata nella medicina tradizionale per le sue numerose proprietà antidepressive, antibatteriche e virali,  ha come effetto collaterale l'interazione con molti altri farmaci, anti tumorali, o immunosoppressori, e perfino con gli anticoncezionali. Prima di usare una qualsiasi erba medicinale chiedete all'esperto. 
Ricino in fiore.
 Nel carrello delle piante medicinali, ma pericolose c'è anche il Ricino (per altro molto decorativo), la ricina contenuta nei semi è velenosissima. Non a caso l'olio di ricino un tempo usato come lassativo è stato abbandonato.

Per contro alcune piante malfamate come il papavero o l'ortica, non sono "cattive" come sembrano. I loro germogli sono teneri e ottimi ingredienti per risotti e frittate. Ma bisogna identificarle con molta sicurezza, per cui il mio consiglio è, se non siete certi,  meglio ripiegare su spinaci, bietoline e radicchietto dell'orto. 






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