Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Sono nani ma sani.

Immagine
Nel 1994 abitavo in una casa a schiera, con un giardinetto piccolissimo, inutilizzabile perché esposto a nord, chiuso fra muri e altre case. Ma l'appartamento era grande, con una mansarda spaziosa e molto luminosa, l'ideale per piante da interni. Per consolarmi della mancanza di un vero giardino mi prese la mania dei bonsai. Passione durata pochissimo per essere sincera, a quell'epoca risale l'immagine del maestoso anziano bonsai, esposto in qualche museo, che ho tratto da un sito tutto dedicato ai Ficus Bonsai. Mi ero dotata di vasetti, terra, forbicine adatte ed altre attrezzature per farmi da sola queste piante in miniatura. Inutile dire che è stato un fallimento totale. Oltre ad  avere pochissimo tempo libero, avevo anche nel frattempo acquistato un terreno, con un grande orto, dove con la famiglia trascorrevo tutti i fine settimana, con attività di orto-flori-coltura molto più in grande. Passione bonsai morta, ma non completamente, infatti un caro amico ...

Piante da appartamento. 2° parte

Immagine
 Avrei potuto intitolare il post "Storia di una Yucca", nata come pianta da appartamento, ma finita come pianta da giardino. Ricevetti la Yucca in dono in una composizione, affiancata ad altre piante, molti anni fa'. Per inciso, le composizioni sono belle da vedere e da regalare, ma assolutamente inadatte ad essere conservate come tali. Spesso per ragioni estetiche i fioristi mettono insieme generi molto diversi, che hanno esigenze differenti, quindi appena possibile, conviene disfare il gruppo e trapiantare ogni esemplare in un vaso singolo. Non ricordo la fine degli altri componenti il bel cesto regalo, ma la Yucca trapiantata andò a passare l'estate in giardino, nel suo vaso, e si rinvigorì molto. A questo punto è doveroso fare una digressione sul genere Yucca  che qualcuno chiama  anche Tronchetto della felicità, ma quest'ultimo in realtà non è una Yucca ma una Dracaena . Esistono specie che resistono bene al freddo, ed altre invece molto sensi...

Grasse (piante): consigli per non farle ingrassare troppo.

Immagine
 Se non volete trovarvi in difficoltà nello spostare questo mega vaso dal diametro di circa 30-40 cm, pieno di spinosissimi cactus, e non avete la più pallida idea di come suddividere le varie piante individuali senza ferirvi a morte, allora pensateci per tempo, e non permettete al vostro cactus di prendere il sopravvento ingrassando troppo! Gli Echinocactus, ma anche molte altre succulente, hanno la proprietà di emettere  germogli basali, o polloni, o succhioni, o piantine figlie, e questo è bene. Così potete riprodurli facilmente e ottenere nuove piante da regalare (come un amico ha fatto con me!) oppure ingrandire la vostra collezione. Però è anche male, perché se i polloni sono troppi, la pianta madre soffoca, specie in un vaso piccolo, e se è in un vaso grande, diventa ingestibile, come quella in foto sopra!                                            ...

Succose succulente.

Immagine
Cactacee Proprio così, succose! Perché non vedevo l'ora di affrontare questo tema davvero succulento per me! Amo tantissimo le piante grasse, infatti a mio modo di vedere sono il tipo di verde che offre la massima soddisfazione con il minimo di cure, l'ideale per il giardiniere minimalista. In estate le potete tenere su un terrazzo, e se avete la fortuna di abitare in una regione a clima temperato, le potete lasciare sempre là. Vanno bagnate poco in estate, circa ogni settimana, in inverno quasi mai. Opuntia ficus indica. Crassula Se invece prevedete un inverno rigido con neve e temperature sotto lo zero, il grosso  lavoro richiesto dalle succulente sarà di metterle al riparo, ma non tutte, come vedremo. Se avete poco spazio potete tenerle in vasi piccoli, cresceranno meno, ma saranno più facili da gestire. Meglio comunque che i vasetti siano di coccio e non di plastica, che non lascia traspirare e può trattenere troppa acqua e quindi causare marc...

Errori fatali (per orchidee): parte 2°. Phalaenopsis.

Immagine
Phalenopsis bianca colorata in azzurro. A quali errori fatali mi riferisco questa volta? A quelli da non fare con l'orchidea del genere Phalaenopsis. Prima però qualche notizia su questa orchidacea. Si tratta di una epifita di origine tropicale, tutte le informazioni più estese che volete le potete trovare su questo  link . Mi limiterò a dire che deve il suo nome alla forma del fiore, che ricorda una farfalla, è una pianta molto decorativa, elegante, che fiorisce a lungo, quindi molto ambita da tenere in casa anche nei mesi freddi. Le sue esigenze sono, come per tutti questi generi, molta luce, umidità e temperature ambientali piuttosto alte. Non crescono su terra, ma con un apparato radicale aereo su cortecce, e quindi necessitano di un substrato di sfagno e fibra di osmunda. Gli errori più comuni sono:  1) innaffiare troppo e lasciare acqua nei sottovasi, si rischia il marciume, 2) bagnare troppo poco, e questo si può constatare osservando le radici aeree della pi...

Piante da appartamento. I° parte.

Immagine
Ritratto di piante in un interno. Dieffenbachia E' mia convinzione che non esistano le piante "da appartamento",  considero questa etichetta una forzatura, per definire una tipologia di vegetazione per chi ama vedersi circondato dal verde anche se non ha spazi esterni. Non è da biasimare, anzi, è una pratica che richiede pazienza e dedizione, e quindi non molto adatta da me. Tant'è che per questo post ho dovuto ricorrere a foto di repertorio, (tratte da un libro*), perché non possiedo le classiche piante da interno, o per meglio dire, non ne possiedo più da quando ho un giardino. Nel corso degli anni la tipologia delle piante da usare in casa ha subito la variazione di mode, e di offerte del mercato: si va da quelle verdi tropicali, a piante succulente, alla semplice edera, di cui è possibile staccare un rametto da un muro  per trasformarla in una cascata verde da usare in casa.  I miei rapporti con loro comunque, anche quando le possedevo, è sempre st...

Errori fatali (per le orchidee). Parte 1°

Immagine
Dendrobium nobile. C'era una volta una bellissima orchidea, non la solita Phalenopsis, e neppure un facile terricolo Cymbidium, ma un insolito Dendrobium. Mi fu regalata l'anno scorso per qualche ricorrenza, e volevo godermela il più possibile. Purtroppo però ho un pollice piuttosto nero per le orchidee, a complicare le cose il D. è una specie con diverse tipologie e caratteristiche colturali differenti (vedere nel link ). Dendrobium moribondo Appurato che questa mia era del tipo sempreverde, in inverno va tenuta al riparo, in casa, lontana da fonti di calore, ma alla luce, e quindi dove? Purtroppo la posizione quasi obbligata in casa mia era troppo vicino al termosifone, di conseguenza si è asciugata, le foglie hanno iniziato a cadere, le successive innaffiature fatte in modo isterico per tentare di salvarla, hanno peggiorato drasticamente la situazione. Fino a ridurla moribonda come nella foto qui a sinistra. Se però notate alcuni rametti presentano ancora...

Schlumbergera o Zygocactus o Rhipsalidopsis? Facciamo un po' di chiarezza.

Immagine
Ha un nome un po' difficile da ricordare: Schlumbergera,  appellativo dovuto ad un certo Schlumberger Friederick collezionista di cactus. Ma si tratta di una epifita, originaria  delle foreste pluviali del Brasile, con abitudini ed esigenze più simili alle orchidee che ai cactus, cioè vive abbarbicata sui rami di grandi alberi. Per la tipologia delle sue foglie carnose, che poi non sono foglie, ma fusto trasformato, viene considerata una "succulenta".  Il nome corrente è "Cactus di natale" perchè i fiori compaiono a dicembre. Schlumbergera truncata. Esiste tuttavia una pianta molto simile che fiorisce a Pasqua (detta cactus di pasqua? Non saprei.). Si tratta di un'altra epifita brasiliana, che viene abbastanza confusa con la Schlumbergera, cosa poco importante dato che hanno più o meno le stesse esigenze. La differenza sta nella forma  dei segmenti carnosi detti  articoli  che formano lunghe catene pendenti. Quelli della Rhipsalidopsis hann...

Prepararsi al letargo.

Immagine
Ogni anno proprio sotto le festività di Ognissanti, o Halloween come si dice ora, ho il grosso impegno del trasferimento delle piante sensibili al gelo in un luogo riparato. Se volete conservare piante grasse e delicate per l'anno venturo, scuotetevi dalla pigrizia, alzatevi dal divano e dedicate una giornata a questo gravoso lavoro! Prima di procedere al trasloco controllate le vostre piantine, eliminate foglie secche e insetti eventualmente attaccati ad esse. Se qualcuna ha afidi o cocciniglie, o sospettate qualche malattia, trattatele con prodotti specifici. Sulle malattie delle piante parlerò meglio in seguito, anche per consigliare rimedi meno invasivi e velenosi di quelli in commercio, intanto affidatevi ai consigli del vostro rivenditore di prodotti agrari, magari descrivendo il problema. Quali sono le piante da porre al riparo? E come e quanto e dove? Intanto dipende da dove abitate, se abitate al sud, in Sicilia ad esempio, dimenticate questo post e tornate ...